Stamani passeggiata in compagnia di Mario, Massimo D e Massimo R.
Ore 9,07, parcheggiamo a pochi metri dall'imbocco del sentiero 124 ma ci incamminiamo verso la chiesa romana di San Giovanni.
L'area è interessata dal taglio di castagni, spero taglino anche quello caduto che dovremo scavalcare dopo meno di 300 metri di sentiero.
Continuiamo lungo il 107 sfruttando un paio di single track aperti da bikers, decisamente più accattivanti del sentiero ufficiale.
A pochi metri da Masso alla Quata, altro albero caduto ma ormai si è creato un passaggio alternativo sulla destra, proseguiamo così in direzione nord.
Meno di 20 minuti e sono le fitte fronde di un corbezzolo ad impedire il passaggio.
Fortunatamente Massimo D. ha con se il seghetto ed in breve tempo apre un varco più che sufficiente.
Altri 40 metri e dobbiamo vedercela con due tronchi secchi di pino, perfettamente di traverso, occorrerebbe la motosega per rimuoverli, ma con un po' di pazienza e soprattutto grazie alle spinte di Mario e Massimo D, in meno di sei minuti il sentiero ritorna perfettamente fruibile.
Alle 11,06 attraversiamo la provinciale del Perone per proseguire verso sud ovest lungo il sentiero 124.
Qualche leggera ostruzione che comunque non impedisce il passaggio ed in meno di mezz'ora raggiungiamo il romitorio di San Saverio.
Concluderemo la passeggiata alle 11,44 dopo aver percorso quasi 10 chilometri.
I miei amici preferiscono rientrare, io voglio camminare un altro po' così scendo in auto fino al campo sportivo di San Piero.
Riparto alle 11,54 lungo il 135 in direzione del mulino di Moncione.
Lo raggiungo in circa 35 minuti, altri escursionisti lo stanno visitando, mi unisco a loro per curiosare e scattare qualche foto.
Quindi riprendo la marcia sul vecchio 17 (117?), l'area conserva ancora vecchi segnavia in legno della Comunità Montana, benché privi di tempi di percorrenza e numerazione, hanno tutto un altro fascino (ed aspetto), il legno è un'altra cosa!
Descrivo un ulteriore anello lungo le vie del Granito e buscioni (aggiungo a causa della scarsa manutenzione) fino a raggiungere "la Capanna di Marco" come riporta il segnavia.
Un particolare e suggestivo riparo che sfrutta una grossa sporgenza di granito sotto al quale una sorta di recinzione in pietra ne costituisce le pareti, la vista mare è spettacolare.
Breve dietro front e proseguo verso est passando sotto al Moncione.
Evito di visitare i Sassi Ritti, è ora di rientrare.
Raggiungo l'auto alle 14,38 con altri 8 chilometri in saccoccia.
Per oggi può bastare.
Max