domenica 30 novembre 2014

Walk and Work - sentieri 53 e 62

Premessa
A seguito del corso organizzato dal PNAT in collaborazione con il CAI lo scorso mese, avevo proposto agli altri partecipanti di mettere in pratica gli insegnamenti ricevuti dedicando subito una giornata alla manutenzione di un sentiero.
Dopo un nutrito scambio di email, è stato deciso di farlo l'ultima domenica di ogni mese, cioè oggi!.

Così martedì scorso sempre tramite email ho ricordato a tutti dell'impegno preso, chiedendo a chi fosse realmente disponibile di scegliere un sentiero su cui interevenire.
Purtroppo solo Mauro, in un primo tempo mi ha dato la sua disponibilità, per poi dover rinunciare all'ultimo momento.
"Pazienza, andremo a camminare", rimugino fra me e me, ma nel comunicarlo all'amico Mario, ricevo un'interessante quanto piacevole telefonata da Dario che mi parla di un gruppo di amici che stamani torneranno, come domenica 23 novembre, a lavorare sul sentiero 62 (GTE).

Bene, quindi rapido cambio di programma e propongo a Mario una camminata in quella zona in modo da poter dare il nostro contributo.

Domenica 30 novembre
L'escursione odierna inizia alle ore 8,10 dall'asfalto della Falconaia e più precisamente dal piccolo spiazzo antistante l'imbocco del sentiero 53, è da diverso tempo che non lo percorro e sono curioso di valutarne lo stato.

La vegetazione lo ha un po' chiuso, ma si passa sempre abbastanza bene, peggiore lo stato del fondo, con la prima parte di sconnesso ciottolato, quindi entrando nella macchia, un fastidioso solco creato dal vecchio passaggio delle moto caratterizza la parte centrale; solo avvicinandosi alla GTE la situazione migliora.

I panorami offerti comunque sono sempre veramente belli, anche in una giornata brutta come oggi, dominata dallo scirocco, dalle nuvole basse ed una temperatura di 19 gradi.

Arriviamo al s. 62 in circa 45 minuti seguendone la direzione nord sferzati dal fastidioso vento quindi raggiunta l'Aia di Cacio i primi tangibili segni dell'avvenuta pulizia.
La GTE si presenta decisamente più ampia ed il taglio della vegetazione è stato fatto proprio bene, cosa che mette in mostra i numerosi vecchi e sprecisi segnavia da tempo occultati dalla vegetazione, idem per le numerose cartucce abbandonate in pochi metri lungo il sentiero, evidentemente il punto sparo di qualche cacciatore poco sensibile ai doveri che gli competono.

Facciamo ancora pochi metri, che il caratteristico rumore del decespugliatore cattura la nostra attenzione.
Incontriamo così un primo gruppo di volontari che accumunati dalla passione della MTB, sacrificano volentieri il loro tempo alla manutenzione di questo sentiero.
Ben motivati ed altrettanto ben aquipaggiati ci comunicano di un'altro gruppetto che sta lavorando più in basso (a nord), in una zona in cui Mario ed io potremo essere di maggior aiuto e così riprendiamo il cammino.

Sono trascorse poco più di due ore dalla nostra partenza, un rapido calcolo e mi rendo conto che per rientrare in orario a casa possiamo dedicare solo un paio di ore alla manutenzione, be' meglio di niente...

Ci accodiamo così ad una ragazzo con il taglia siepi, lui taglia e noi togliamo sia il tagliato che le numerose pietre disseminate sul terreno, ma come spesso accade, una cosa tira l'altra e dopo poco, armato di rastrello, faccio del mio meglio per ripristinare il piano di calpestio.
Morale, una sessantina di metri in cui adesso si può pedalare (e correre) in gran sicurezza.
Almeno finché la prossima moto o il prossimo cinghiale non rovineranno tutto!

11,45 breve sosta per scorpacciata di clementini e qualche fico secco quindi salutati i compagni di lavoro, zaino in spalla e cammino a ritroso fino all'Aia di Cacio; stavolta però eviteremo la GTE con l'ascesa per il monte Strega, preferendo allungare il tragitto lungo il sentiero più basso che passando da una sorgente d'acqua va verso Rio Elba.
Ci ricongiungeremo al bivio fra 62 e 53  in prossimità del monte Capannello e con il percorso stavolta tutto in discesa, risparmieremo quasi 10 minuti.

Prima delle 14 spengo il gps, anche per oggi piacevole passeggiata di 13 chilometri abbinata ad un paio di ore di manutenzione alla GTE.

Max