sabato 22 marzo 2014

21 marzo 2014 - GTE Trail


Benché in condizioni fisiche non ottimali, con il braccio destro ancora dolorante per la brutta caduta di undici giorni fa, decido ugualmente di affrontare la sfida della GTE.

Alla decisione concorrono principalmente le previsioni meteo, favorevoli per oggi, ma in progressivo peggioramento per il fine settimana e la settimana successiva in cui passeremo all'ora legale, cosa che oltretutto, mi costringerebbe ad una partenza nell'oscurità.

Così, con un pizzico d'incoscienza, sento che non posso rimandare oltre, convinto che la più fresca temperatura di marzo dovrebbe essermi di giovamento specialmente nell'affrontare le estenuanti salite di Cima di Monte e monte Grosso. 

Parto da Portoferraio ovviamente con il bus delle 5,25 ed arrivato a Pomonte in leggero anticipo, mi concedo anche una breve sosta quindi alle 6,28 avvio il cronometro ed inizio la sfida.

La temperatura è di ottimo stimolo all'andatura, me ne rendo conto transitando sotto monte Orlano, ma la conferma l'avrò raggiungendo Malpasso con ben 4 minuti di anticipo sulla tebella di marcia che mi sono prefissato e che se riuscirò a seguire mi consentirà di vincere la mia sfida: percorrere la GTE entro le 10 ore!

Felice ma privo dell'energia delle volte precedenti, affronto la discesa verso il monte Perone convinto di mantenere il vantaggio acquisito ma mi sbaglio, riuscirò solo a rientrare nei tempi prefissati, vantaggio azzerato!

Anche la terza tappa a Colle di Procchio, primo punto di ristoro, mi vedrà in ritardo sul programma, in questo caso di ben 5 minuti, ma non dispero, seguirò il suggerimento di Mario di evitare di fermarmi e reintegrare bevande e cibo camminando.
Così facendo passo a Colle Reciso con solo 2 minuti di ritardo ed una volta superato monte Orello, so che a casa Marchetti, secondo e principale punto di ristoro, avrò un'importante conferma sulla riuscita della traversata.

Sicuramente l'allenamento invernale e la tensione per la sentita quinta tappa mi sono di aiuto, raggiungo il punto di ristoro con ben 6 minuti di anticipo, cosa che mi consente di riposarmi un pò, confortato dalla presenza di Mario che da questo momento in poi mi fornirà assistenza preziosa.



Circa 9 minuti per mangiare un paio di sandwich al formaggio, togliere un sassolino dalla scarpa e reintegrare i liquidi e mi rimetto in marcia.



Poche centinaia di metri e toglierò la maglia a manica lunga, restando in maglietta per affrontare meglio la salita imminente ed ecco una piacevolissima sopresa, probabilmente per altri fini, Giovanni Galletti (presumo) ha ripristinato il breve tratto della GTE invaso dallo stagnante acquitrino; ottimo! Adesso si che si passa bene!

Entusiasta per la scoperta, procedo costantemente in salita per la sesta tappa dove la GTE taglia l'asfalto in zona Le Panche, concedendomi addirittura una controllata corsetta nella dissestata discesa finale, grazie anche all'ottimo grip delle mie Salomon.

Senza bisogno di reitegrare liquidi, saluto Mario che stupito nel vedermi proseguire mi domanda conferma sul successivo punto d'incontro.


"Aia di Cacio"?
"No, Parata" Gli rispondo in lontananza, seguito da Scricciolina fino al monte Capannello.

Avvicinandomi a monte Strega, cocce di pioggia mi fanno temere il peggio, non sono preparato ad uno sviluppo del meteo in tal senso; fortunatamente la pioggerella dura poco e all'Aia di Cacio, dove passo con 8 minuti di vantaggio, ha già smesso di cadere.

Benché veloce eviterò di correre nei leggeri tratti in salita della tappa per la Parata, voglio risparmiare un po' di energie per la salita di monte Grosso che comincia già a farmi paura.

Circa 300 metri prima di raggiungere l'asfalto, all'interno della macchia scorgo Mario che mi è venuto incontro e che mi spronerà a non mollare fino all'auto dove arrivo mantenendo il vantaggio precedentemente accumulato.
Sfrutterò l'intero vantaggio per riprendere fiato, piuttosto provato dai chilometri già percorsi.
"Mi viene da piangere al pensiero di cosa ancora mi aspetta" Confido a Mario con cui fissiamo il successivo appuntamento all'ingresso dell'agriturismo dell'Amandolo.

Lo raggiungo dopo circa 45 minuti evitando di fermarmi, la salita per monte Grosso, benchè lenta è stata meno dura di quanto temessi così nella successiva discesa mi sono abbandono ad una sorta di scoordinata corsetta.
Ho meno di 20 minuti per raggiungere l'ultima tappa presso il mausoleo Tonietti e comincio a temere di non riuscire nelle mia impresa.

Vi arrivo con 4 minuti di vantaggio, la cosa mi rincuora non più di tanto; avrò calcolato bene tempi e distanze?
Rimugino costantemente sulla distanza ed eventuale media oraria da mantenere, mancano poco più di quattro chilometri, inciampare o un possibile crampo proprio adesso potrebbero compromettere tutto.

Non lo posso permettere, così dove il terreno è più scorrevole, riprendo con una blanda corsetta.
Finalmente il fruscio dell'acqua contro gli scogli, il verso di alcuni gabbiani mi avvisano che ci sono.
L'ultimo tornante, sulla sinistra la spiaggia del Frugoso, guardo l'orologio, 9 ore e 45 minuti.

Rimane il lungo rettilineo, ma quanto mancherà?
E questo tratto i leggera salita? Accidenti non lo ricordavo.

Supero una casa sulla sinistra, poi intravedo il muro di un'altra a dritto, dovrebbe essere l'ultima curva dove finisce lo sterrato.
Vi arrivo, un sospiro di sollievo, ci sono.
Continuo a correre fino all'asfalto di via Procchi dove è parcheggiata l'auto di Mario.

Arresto il cronometro, è finita!



Non nascondo una leggera commozione, che probabilmente non traspare dalla foto che mi scatta Mario entusiasta quanto me per la mia prestazione; dedicheremo alcuni minuti a parlarne, quindi birra al bar Pierolli!


Entusiasta ed ampiamente soddisfatto, ringrazio sia Mario per l'aiuto odierno ed i suoi preziosi consigli sul running che la moglie che sopporta senza troppo lamentarsi, questa mia passione.
Con questa mia sesta edizione, posso affermare di avere concluso l'esperienza della GTE Trail anzi, al riguardo ho espressamente autorizzato Mario a prendermi a martellate le ginocchia, dovesse solo sentirmene pronunciare nuovamente l'intenzione.


Max


P.S.
Con piacere allego l'attestato che mi hanno conferito gli amici dell'Atletica Isola d'Elba, che ovviamente ringrazio per il significativo riconoscimento.