Ore 6,25, leggo solo adesso l'sms che Mario mi ha inviato ieri sera ed in cui mi chiedeva info per l'uscita domenicale, esito un po' e poi decido di rispondergli anche se sono certo lo leggerà più tardi.
Mi dispiace per la sua assenza, ma conoscendolo dubito che si sarebbe presentato alle 7,10 come han fatto i coniugi Zamboni con cui condividerò il trekking odierno; che volete, comincia ad avere una certa età..
Il programma prevede di descrivere un anello con partenza da Pomonte, aggirare il massiccio granitico del m. Capanne salendo dalla Grattaccia e ritornare dal Colle San Bartolomeo; in tutto 17,1 chilometri con 1.264 metri di ascesa (riporterà poi il gps).
Iniziamo la nostra marcia alle 7,52 ed invitati da un'arietta fresca a tenere un passo svelto, raggiungeremo il primo caprile nei pressi del monte Orlano in meno di 50 minuti.
Proseguiamo quindi verso il m. Cenno; finora grazie ai recenti interventi di manutenzione il 31 è in ottimo stato.
Peccato che poi tali interventi si siano fermati poco prima di raggiungere il sentiero di collegamento con il 35, così fino al successivo punto di intersezione con l' 8, per vari tratti dovremo farci largo fra un' invadente bassa vegetazione.
L'entusiasmo iniziale riguardo ai tempi di percorrenza, comincia lentamente a svanire, la costante salita fino a Malpasso metterà a dura prova i miei compagni ma dato che non ci rincorre nessuno, non permettiamo che l'orologio ci condizioni la camminata e proseguiamo con i nostri ritmi.
Purtroppo non sarà nemmeno di grande aiuto la discesa lungo il 5 prima e l'1 poi, un umido ed insidioso granito impone prudenza ed attenzione su dove mettere i piedi.
Finalmente raggiungiamo il 6, ottimo e piacevolissimo sentiero che ci consente di rialzare la media ed apprezzare gli stupendi panorami sul versante settentrionale dell'isola.
Alle 11,17 lo abbandoniamo per riprendere a salire lungo il 28 e ancora su con il 10 che giocherà un brutto scherzo a Gaia; temporaneamente alla guida del terzetto si imbatterà in una vipera decisamente addormentata da una temperatura a lei non più congeniale, la stuzzico un po' con la bacchetta e la lascio sfilare via fra le rocce per riprendere poco dopo la guida del gruppo.
Raggiunta l'intersezione con lo 00, finisce la salita, per ritornare a Pomonte adesso ci aspetta tutta discesa!
Prima di abbandonare il 10 per il 3, passiamo a pochi metri dal punto in cui il 14 ottobre 1960 il quadrimotore dell'Itavia partito da Roma alle 15,02 e diretto a Genova impattò rovinosamente.
Disastro aereo che costò la vita di undici persone, 4 dell'equipaggio e 7 passeggeri; proprio per commemorare questa tragedia incontriamo quattro ragazzi che muniti di attrezzi sono in procinto di realizzare una sorta di targa alla memoria.
Scambio interessato quattro chiacchiere con loro, palesemente delusi per essere riusciti a trovare solo pochi resti del quadrimotore.
Al proposito invito a visionare il seguente filmato su youtube:
http://www.youtube.com/watch?v=3RRBig4EwhQ
Quindi passiamo sul 3 e dopo circa 15 minuti sul 4 con cui arriveremo a Pomonte alle 13,54, ma non prima di aver fornito alcune informazioni ad una famiglia tedesca (credo).
L'escursione si conclude alla fonte del paese per un sorso di acqua fresca, mentre le nostre gambe indolenzite ci chiedono un po' di meritato riposo.
Max
L'entusiasmo iniziale riguardo ai tempi di percorrenza, comincia lentamente a svanire, la costante salita fino a Malpasso metterà a dura prova i miei compagni ma dato che non ci rincorre nessuno, non permettiamo che l'orologio ci condizioni la camminata e proseguiamo con i nostri ritmi.
Purtroppo non sarà nemmeno di grande aiuto la discesa lungo il 5 prima e l'1 poi, un umido ed insidioso granito impone prudenza ed attenzione su dove mettere i piedi.
Finalmente raggiungiamo il 6, ottimo e piacevolissimo sentiero che ci consente di rialzare la media ed apprezzare gli stupendi panorami sul versante settentrionale dell'isola.
Alle 11,17 lo abbandoniamo per riprendere a salire lungo il 28 e ancora su con il 10 che giocherà un brutto scherzo a Gaia; temporaneamente alla guida del terzetto si imbatterà in una vipera decisamente addormentata da una temperatura a lei non più congeniale, la stuzzico un po' con la bacchetta e la lascio sfilare via fra le rocce per riprendere poco dopo la guida del gruppo.
Raggiunta l'intersezione con lo 00, finisce la salita, per ritornare a Pomonte adesso ci aspetta tutta discesa!
Prima di abbandonare il 10 per il 3, passiamo a pochi metri dal punto in cui il 14 ottobre 1960 il quadrimotore dell'Itavia partito da Roma alle 15,02 e diretto a Genova impattò rovinosamente.
Disastro aereo che costò la vita di undici persone, 4 dell'equipaggio e 7 passeggeri; proprio per commemorare questa tragedia incontriamo quattro ragazzi che muniti di attrezzi sono in procinto di realizzare una sorta di targa alla memoria.
Scambio interessato quattro chiacchiere con loro, palesemente delusi per essere riusciti a trovare solo pochi resti del quadrimotore.
Al proposito invito a visionare il seguente filmato su youtube:
http://www.youtube.com/watch?v=3RRBig4EwhQ
Quindi passiamo sul 3 e dopo circa 15 minuti sul 4 con cui arriveremo a Pomonte alle 13,54, ma non prima di aver fornito alcune informazioni ad una famiglia tedesca (credo).
L'escursione si conclude alla fonte del paese per un sorso di acqua fresca, mentre le nostre gambe indolenzite ci chiedono un po' di meritato riposo.
Max