Da diverso tempo avevo intenzione di andate a fare un giro in Vallebuia, da quando l'amico Marco mi aveva segnalato l'apertura di un nuovo sentiero che staccandosi dal 8, si congiunge al 35 alla Piana della Sughera.
Così, approfittando di qualche ora libera, lascio l'auto dopo la Locanda dell'Amicizia e mi incammino lungo il sentiero 8, come scritto sul vecchio segnavia principale che per altro riporta congiuntamente anche il numero 35, a mio avviso scorretto, poiché quest'ultimo collega San Piero a Fetovaia.
Fatti circa 900 metri, noto la deviazione del' 8 che bisognoso di manutenzione sale verso destra, ma proseguo dritto lungo il nuovo ed ampio sentiero.
Supero un bivio tenendo la destra (grazie al segnavia) e poco dopo una panchina in legno, quindi attimo di smarrimento nell'attraversare il fosso chiuso per pochi metri da fitte e rigogliose felci.
Il percorso diventa sempre più bello ed interessante e seguire il consiglio di Pasquale di portare al seguito delle forbici da potatura si rivelerà azzeccato: le userò più volte per tagliare isolati rami che invadono il passaggio.
Raggiungo quindi l'intersezione con il 35, ma ne percorro solo pochissimi metri poiché un segnale in legno sulla sinistra indica la via per un "SITO ARCHEOLOGICO" che non conosco e che ovviamente attira la mia attenzione.
Si tratta di una deviazione di quasi 500 metri che permette di vedere due sepolture di possibile attribuzione al periodo megalitico, come recita il cartello informativo.
Peccato che non siano molto presentabili, l'erba ne ha invaso l'interno ed il sagolino sintetico che ne delimita il perimetro è rotto in più punti per entrambe; faccio del mio meglio per rimettere a posto le fatiscenti recinzioni...
Proseguo quindi verso WSW e come immaginavo, raggiungo nuovamente il 35 sul bivio da dove si dirama anche il 37; ottimo, con quest'ultimo ritornerò verso Seccheto.
Anche il 37 avrebbe necessità di manutenzione, specialmente avvicinandosi all'abitato, dove bisogna farsi largo fra alcuni rovi e ricche fioriture nel costeggiare una pittoresca recinzione.
Attraverso via della Greppa, raggiungo l'asfalto percorso precedentemente in auto; salgo per recuperarla, ma prima mi concedo una visita alla "Colonna Incompiuta"; un breve tratto di 180 metri che consente di ammirare questo colosso di granito mentre giace a terra in un contesto estremamente suggestivo; il vicino corso d'acqua forma una piccola cascata e l'ombra di alcuni alberi invita a sedersi sull'adiacente panchina in legno.
Tornato nuovamente all'asfalto, dopo circa 600 metri concludo l'odierno interessante trekking.
Concludo complimentandomi per il bel sentiero in cui, giusto per pignoleria, faccio notare che per molti segnavia bianco rossi (di ottima fattura), oltre ad essere stato sbagliato il posizionamento (le due strisce sono state fatte perpendicolari al sentiero) ne sono state sbagliate palesemente anche le dimensioni; un piccolo difetto che ovviamente non pregiudica l'orientamento.
Max