Premessa:
Inizio a scrivere il resoconto di oggi, non ancora del tutto convinto.
Generalmente non lo faccio mai quando non posso corredarlo da foto, ma stavolta non sono le foto a mancarmi, ma il coraggio di pubblicarle.
Un blog destinato ad escursionisti ritengo dovrebbe essere impreziosito dalle belle immagini catturate lungo i paesaggi attraversati; purtroppo la maggior parte delle foto che ho scattato oggi non lo sono affatto!
Decido quindi di postarne solo alcune e "girare" le restanti al blog "Rifiuti d'autore", chi vorrà vederle potrò farlo ad un indirizzo decisamente più pertinente.
Resoconto:
Attraverso in solitario Carpani dopo aver lasciato l'auto alle Foci ed in pochi minuti inizio la salita del Brunello, sono le 7,52.
Niente di particolare da segnalare se non il segnavia principale in legno che indica "Le Cime" sempre parzialmente divelto... ma regge ancora.
Proseguo a salire agganciandomi prima al sentiero 51, poi al 48 con cui attraverso l'asfalto del Capannone.
Anche per i tratti attraversati di questi due ultimi sentieri, niente di particolare da segnalare, solo qualche ramo in più lungo il 48, ma niente di che.
Arrivato vicino a Buca di Bomba non posso non notare due appariscenti cartelli dell'ultima Granfondo di mtb, se non vi è l'obbligo di rimuoverli a gara finita, sarebbe opportuno far si che almeno restino ben posizionati; messi così danno soprattutto un'immagine di trascuratezza.
Quindi altra spiacevole sorpresa: al bivio fra i s. 48 e 65 parte del bel bosco di lecci è stato tagliato.
Ad indicare così la direzione della GTE c'è solo un povero segnavia principale mantenuto eretto da qualche pietra che ne zeppa la base (e che più volte il sottoscritto ha ritirato su) ed un segnavia secondario.
Indicazioni assolutamente insufficienti adesso che tutt'intorno è stata fatta tabula rasa (o quasi).
Proseguo lungo lo sterrato del San Martino, voglio dare un'occhiata alle riservette che circa un anno fa abbiamo ripulito.
Vi arrivo verso le 10,20, tutto ok, solo qualche foglia ne ricopre il pavimento.
Alle 10,45 raggiungo l'asfalto di Colle Reciso e passo dal 65 al 64.
Qui le sorprese sono due; la prima (piacevole) salta subito agli occhi, il fondo è stato ben spianato e sono state eliminate le profonde buche perennemente allagate nel periodo invernale, proprio un bel lavoro!
Peccato che adesso uno sterrato così ben scorrevole verrà percorso da ancora più runners, bikers e veicoli in generale.
Che c'è di male?
Provate ad affacciarvi a bordo strada e ve ne accorgerete.
Non credo sia possibile percorrerne più di una cinquantina di metri senza scorgere i più disparati rifiuti abbandonati lungo la scarpata che lo fiancheggia.
C'è veramente di tutto, dalla stufa al bollitore, dalla sedia al lavandino, il tutto ovviamente abbellito da plastiche di ogni tipo; la solita indecente e vergognosa usanza di gettare nella macchia ciò che dovrebbe essere conferito in discarica.
Sempre lungo la GTE, mi avvicino verso monte Orello notando che il grosso pannello posizionato vicino al ranch è parzialmente abbattuto ed in prossimità del B&B "Fra Cielo e Mare" abbandono il 64 per seguire successivamente la deviazione più bassa fino ad una graziosa casetta in pietra.
Quindi imbocco un sentiero che scende sulla sinistra e che feci tempo fa con l'amico Mario; in buona parte nascosto nella macchia, mi porterà ad incrociare nuovamente lo sterrato del "Vecchio Papa".
Con quest'ultimo risalgo verso l'hotel "Le Picchiaie" e quindi passo nuovamente da fonte Schiumoli nella direzione opposta.
Alle 12,35 sono nuovamente davanti all'ingresso della cava della Sales, breve tratto asfalato e stavolta imbocco il 66.
Orario e chilometraggio mi stanno dicendo che è ora di rientrare.
Qualche foto a Santa Lucia e giù per le Foci, il 66 è sempre a posto, avrebbe solo bisogno di una piccola pulizia nei primi metri lasciata la chiesa, la bassa vegetazione ne nasconde un po' la direzione.
Arrivo alle Foci alle 13,18 dopo aver percorso circa 22 chilometri.
Max