Sabato 24, approfittando della bella giornata e soprattutto del fatto di godere di completa autonomia, di buon mattino sono andato a Pomonte per dedicarmi alla manutenzione del 31.
Da molto tempo avevo in mente di farlo, e l'imminente gara di trail di aprile è stata la molla decisiva per farmi passare all'azione.
Purtoppo, ho sottovalutato "a tavolino" il lavoro, mia intenzione era arrivare fino a Malpasso, intento ridicolo con il senno di poi, in quanto dopo otto ore di lavoro non ho raggiunto nemmeno il monte Cenno.
Purtroppo non si è trattato solo di "dipingere", quanto di riaprire il sentiero dalla vegetazione che in più punti lo rendeva più simile ad un passatoio di mufloni.
Così doppia fatica e lavoro da completare!
Oltretutto, quando mi sono reso conto che non avrei raggiunto l'obiettivo, (solo per raggiungere L'Orlano mi ci sono volute 5 ore), ho cercato di togliere solo "il grosso", eseguendo un lavoro non accurato a cui non siamo certamente abituati.
Morale, unica piccola soddisfazione quella di avere creato circa 50 nuovi segnavia di sufficiente fattura, (decisamente migliori comunque di quelli che ho notato recentemente) e di avergli ridato almeno le "sembianze" di sentiero, comunque dovrò sicuramente tornarci per completare l'opera.
P.s.
Come da foto del segnavia principale (e da molte mappe), si evidenzia che la GTE passa dal 31 (Orlano, Cenno, Grottaccia) e non dal 9 come riportato sulla cartina del Parco recentemente affissa su i nuovi espositori in legno;
la cosa rischia di generare confusione per gli escursionisti "di fuori" che non conoscono la sentieristica dell'Elba, e che a quanto pare non sono i soli.
Domenica 25 in compagnia dell'amico Mario, partiamo da Marciana con l'intenzione di descrivere un anello che ci consenta di raggiungere Serraventosa per congiungerci con Pasquale che si è aggregato all'escursione delle "Domeniche del Granito" .
A dire la verità è forse più l'idea di gustare una salciccia in compagnia ad attrarci, ma la prima motivazione è decisamente più nobile.
Partiamo così alle 9,13 dal sentiero 1, con andatura spedita saliamo nel bosco fino a raggiungere il romitorio di S. Cerbone e dove noto con piacere la realizzazione di nuovi segnavia principali; noto anche un bel branchetto di mufloni attraversarci in lontananza il cammino e la cosa fa sempre piacere.
Purtroppo dal romitorio il sentiero non è certo in ottime condizioni (nemmeno buone) a causa del fondo sconquassato dai soliti cinghiali ed oltretutto ricoperto come il resto del terreno da uno spesso manto di foglie secche.
Raggiungiamo comunque senza problemi il 6, su cui ci immettiamo con direzione ovest, in breve tempo passiamo quindi sul 28 fino a raggiungere il 10.
La temperatura è ottima e se non fosse per le sporadiche folate di vento si potrebbe stare in maglietta.
Arrivati poco dopo le 11,00 alla "Tavola", facciamo una breve sosta per un dolcetto e via in discesa!
Ma non abbiamo ancora raggiunto il 3 che alle 11,35 succede l'imprevisto; distratto dal numeroso sciamare di vespe Mario poggia male il piede sinistro ed in un attimo il danno è fatto!
Dalla smorfia di dolore sul suo viso mi rendo subito conto che la storta non è stata leggera e benché cerchi di minimizzare, ha bisogno di sedersi qualche minuto per smaltire il dolore.
Ripartiamo lentamente, ed usando i miei bastoncini per scaricare il peso, presta scrupolosa attenzione a come appoggiare il piede.
Cerco ti incoraggiarlo dicendogli che una volta sul 3 potrà muoversi con meno difficoltà e che incontreremo un piccolo corso d'acqua dove potrà immergere "la zampetta".
Così è stato, la fredda acqua del ruscello lo ha sicuramente scosso e guardandola, la caviglia non sembra sia nemmeno gonfia.
Dopo altri minuti di sosta riprendiamo il cammino, man mano vedo che sta aumentando leggermente l'andatura, la cosa ci fa ben sperare!
Raggiungiamo Serraventosa solo alle 13,40 giusto in tempo per vedere la nutrita processione di escursionisti abbandonare il luogo; disdetta ci siamo persi le salcicce!
Scambiamo quattro chiacchiere con l'amico Pasquale che riscende con il gruppo verso Patresi lungo il 3 ed il 27 poi, rammaricati per il ritardo, ma cause di forza maggiore...
Con il ripartire alla volta di Marciana l'infortunio si rivela più preoccupante, la sosta deve aver raffreddato la caviglia ed adesso che ci siamo rimessi in moto, le smorfie di dolore tornano sul volto del mio compagno.
Molto lentamente e con cautela per la sconnessa discesa dalla Madonna del Monte, raggiungiamo l'auto.
Manca circa un quarto alle tre ed abbassando i finestrini per il caldo torniamo a Portoferraio.
Concludo preoccupato per l'infortunio dell'amico, domattina mi informerò sicuramente sulle sue condizioni.
P.s.
Come da foto, il vetro della Madonna del Bollero è rotto, spero sia stato un evento naturale anche se in verità ho la sensazione sia stato volutamente spaccato con una sassata.
Notate anche tracce del passaggio di moto sia sul 6 che sul 3, ma non siamo nel Parco???
P.s.
Come da foto, il vetro della Madonna del Bollero è rotto, spero sia stato un evento naturale anche se in verità ho la sensazione sia stato volutamente spaccato con una sassata.
Notate anche tracce del passaggio di moto sia sul 6 che sul 3, ma non siamo nel Parco???
Max