lunedì 21 novembre 2022

Trekking del 20 novembre 2022: monte Orello

 

Domenica 20 novembre, sole e vento di maestrale, ideale per una bella passeggiata.

Esco di casa senza preoccuparmi dell'orario e dopo un breve tratto in auto parcheggio lungo la provinciale 26 a poche decine di metri da dove un tempo era in attività la nota pizzeria "Vecchio Papa" nome con cui, dai meno giovani come il sottoscritto, viene tuttora chiamato l'incrocio con lo sterrato che porta fino a Colle Reciso.

Sono le 9,07 quando inizio il cammino, meno di 500 metri e scelgo di proseguire sulla mulattiera a sinistra che punta diretta verso sud ovest, in prossimità di un simpatico cartello che indica direzione e km di alcune famose spiagge locali.

Lungo la salita alcune deviazioni sia sulla destra che sulla sinistra, ne provo una a sinistra che sembra piuttosto battuta, ma come temevo, si tratta solo di una pista di circa 150 metri che termina in una radura dove viene effettuato il taglio degli alberi.

Poco male, dietro front e riprendo a salire, quindi, superata un'ampia curva sulla destra, imbocco un ripido ripido sentiero che dritto come un fuso, mi porta direttamente davanti a casa Nannini.

L'intera zona, molto frequentata da motociclisti, si è arricchita di numerose piste che tagliano o fiancheggiano i vari sterrati; proprio su una di queste, proseguo in direzione sud  est fino a collegarmi alla GTE, dove alcuni piloti sostano con le loro enduro.

Meno di 600 metri ed abbandono la GTE per tenere la sinistra in direzione sud, fino a raggiungere il lungo tratto in quota da cui si ha uno stupendo panorama di tutto il versante meridionale dell'isola con Lacona ai miei piedi.

Durante la sosta fotografica, non passa inosservato il bel crinale di roccia sulla destra, parte proprio dalla fine del sentiero ed in gioventù ricordo di averlo percorso... pochi minuti ed inizio il fuoripista.

Procedo con cautela e fortunatamente riesco ad aggirare ogni sbarramento che la vegetazione a più riprese mi propone. 
Impiegherò circa mezz'ora (sosta banana compresa) per percorrere i meno di 800 metri che mi dividono dalla meta: i bunker della vetta.

Visto che ci sono e non ho fretta, estraggo la frontale dallo zaino e dedico alcuni minuti all'esplorazione sotterranea.
Stessa cosa farò per i successivi a meno di 200 metri più a nord.

Quindi mi rimetto in cammino in direzione sud est fino alla bella, ampia e ripida cessa che scende verso Norsi.
Un attimo di esitazione e decido di scendere, chissà si possa raggiungere l'asfalto più in basso.

Fedelmente alla mappa del gps, terminata la cessa, un sentiero sulla sinistra prosegue nella direzione sperata, ma anche questo dopo circa 200 metri termina la sua corsa.
Qui il momento di indecisione durerà qualche minuto... tornare indietro o tentare di scendere?

La fitta presenza di pruno caprino è un ottimo deterrente, ma il desiderio di proseguire è altrettanto forte, a brevi tratti e continue soste per osservare e decidere la via migliore proseguo nella discesa.
Quasi venti minuti per fare 280 metri, ma ne è valsa la pena, sia per il panorama che per il morale.

Con i successivi 600 metri abbondanti di asfalto raggiungo uno sterrato che sale sulla destra, come dice il detto non c'è due senza tre...
Magari riesco a riallacciarmi al sentiero 261 con cui posso tornare su m. Orello.
Anche stavolta il gps sarà di valido aiuto, ma lo sarà soprattutto il taglio della fitta vegetazione che corre sotto i piloni della corrente a farmi raggiungere la meta in meno di dieci minuti, ottimo!

Adesso mi aspetta sole e salita lungo il versante sud, ombra e vento nella successiva discesa lungo quello nord.
Attraverso il villaggio dell'Acquabona raggiungo l'auto alle 14,34; quasi cinque ore e mezzo per percorrere gli oltre 15 chilometri di piste su e giù per monte Orello.

Max