Partiamo alle 8.38 dall'area di sosta del monte Perone sferzati da un gelido grecale con l'intenzione di descrivere un anello lungo i sentieri 107, 130, GTE e 105; mi interessa valutarne lo stato dopo la tremenda tempesta di fine ottobre.
Saliamo lentamente fino a raggiungere il 107, poche decine di metri e notiamo che un grosso pino caduto è stato tagliato per liberare il passaggio, ottimo!
Purtroppo l'opera di taglio non si è protratta oltre, troveremo altri alberi caduti a sbarrare il cammino e come se non bastasse, i cinghiali hanno devastato lunghi tratti di sentiero.
Raggiunto il Masso all'Aquata, continuiamo a scendere con il 107, trovando ulteriori alberi abbattuti dalla furia del vento, sono appoggiati pericolosamente a quelli sani, cosa che ci consente di passarci sotto.
Alle Piane al Canale passiamo sul sentiero 130 in direzione delle Macinelle; ovviamente questo versante privo di vegetazione di alto fusto, non ha subito danni.
Raggiungiamo i caprili alle 10.37 ma evitiamo di sostare, troppo esposto al vento.
Una breve sosta invece, sarà d'obbligo una volta raggiunta la GTE, per alleggerire il vestiario a causa dell'imminente salita che ci aspetta.
La cosa non mi entusiasma affatto, procediamo lentamente per contenere la sudorazione mentre il vento ci taglia il volto.
Ad un centinaio di metri da Malpasso, a riparo dal grecale, indosso nuovamente l'imbottitura della giacca, suppongo che una volta passati sul versante nord, farà ancora più freddo.
Fortunatamente il bosco sottostante, benché "arato" dai soliti ungulati, ci offrirà un buon riparo e successivamente, raggiunto il bivio fra il 105 ed il 100, ci rendiamo conto che il vento è decisamente calato di intensità.
Il successivo incontro con un bel'esemplare di muflone, ci metterà addirittura di buon umore dal momento che ormai è diventato sempre più difficile vederli.
Raggiungiamo l'auto alle 12.44 dopo aver percorso 12 chilometri; per stamani di birra fresca ne faccio proprio a meno!
Max