Con estremo piacere ed una certa difficoltà, mi accingo a scrivere questo post; il timore di non riuscire a raccontarne la bellezza è un grosso freno alle mie dita che non scorrono con la consueta sicurezza sulla tastiera.
Il lavoro svolto è stato veramente tanto, ampiamente ripagato comunque dalla soddisfazione nel veder risorgere dal groviglio di rovi e rami gran parte delle opere difensive che costituivano il Caposaldo Tivoli, punto strategico per il controllo delle vie di comunicazione fra Lacona e Campo durante la Seconda Guerra Mondiale.
Il primo passo è stato ripulire il sentiero con cui raggiungere la sommità del piccolo monte e dove giace statuario lo scoglio di granito noto come il "Fallo di Zeus", quindi abbiamo iniziato l'opera di pulizia della principale struttura difensiva, la PCM (postazione circolare monoarma), per passare poi alla pulizia del camminamento che dalla PCM porta fino ad una riservetta veramente ben conservata.
Il secondo passo è stato prolungare il sentiero in modo da poter ritornare sul 48 più a nord, offrendo così la possibilità di descrivere un piacevole ed interessante anello (vedi pagina "Sentieri minori" http://www.elbatrekking.it.gg/s-.--del-Coccherino.htm) che consente di ammirare anche le fortificazioni nascoste su quel versante.
Il terzo passo è stato affrontare la pulizia dei trinceramenti e delle "barbette" ovvero le postazioni campali per armi automatiche; ma ci siamo presto resi conto che più ne pulivamo e più ne scoprivamo da pulire!
Abbiamo collocato anche due modesti segnavia in legno per indicare le estremità del sentiero, segnalato ovviamente con segnavia color arancio.
Per non generare confusione, non ho ritenuto conveniente segnalare anche le diramazioni che si trovano lungo il cammino, sono poche ed estremamente corte, realizzate per raggiungere gli angoli più belli ed interessanti come il punto di osservazione sulla valle del Filetto da cui si gode un panorama favoloso.
Ovviamente di lavoro ce ne sarebbe ancora da fare, ma l'impazienza di raccontare e mostrare ad amici ed escursionisti il risultato del nostro impegno è tale che non potevamo aspettare oltre; adatto a grandi e piccini, parcheggiata l'auto sul "curvone" del Monumento, basta incamminarsi lungo il s. 48 (direzione sud) e si trova presto l'imbocco per il sentiero del "Coccherino".
Salite tranquillamente e curiosate ovunque, un breve giro che sono sicuro vi impegnerà diverso tempo per i panorami mozzafiato e gli angoli affascinanti che potrete scoprire.
Spiacevole ma doverosa raccomandazione finale: attenzione a dove mettete i piedi ed evitate di abbandonare rifiuti, nell'area di sosta del Monumento ce ne sono già abbastanza!
Max