Ritrovo al porto per l'aliscafo delle 6,50 quindi una volta sbarcati a Cavo iniziamo la nostra escursione con una sosta caffè al bar Pierolli.
Quindi breve tratto lungomare e seguendo le indicazioni della GTE ci dirigiamo direttamente verso il mausoleo Tonietti.
Transitando davanti l'ingresso dell'agriturismo Amandolo, saluto l'amico Alessandro, già "al pezzo" di domenica mattina; solo saluti a distanza come oramai la pandemia purtroppo mi ha abituato a fare.
L'ascesa per monte Grosso non riserva particolari sorprese, se non la piacevole di vedere completata la conversione ad abitazione (e che abitazione!) del vecchio rudere del semaforo.
Alle 9,49 raggiungiamo l'Aia di Cacio, sarà la compagnia, sarà l'atmosfera, sarà la fame... sosta di quindici minuti per la seconda colazione con tanto di schiaccia farcita offerta da Mario.
Dopo il piacevole intermezzo, potevamo affrontare la scalata per m. Strega? Non credo!
Di comune accordo abbandoniamo temporaneamente la GTE optando per il sentiero decisamente meno impegnativo che corre parrallelo più ad est del crinale.
Solo dopo 1,6 km circa, torneremo sulla grande traversata per godere del panaroma offerto dal m. Capannello.
Prima di Cima di Monte ci dividiamo, Mario e Tamara seguono il sentiero del Pastore, Susy (in vena di scalate) ed io proseguiamo sul crinale, meno di venticinque minuti e con perfetto sincronismo ci riuniremo ai nostri compagni di viaggio.
In prossimità della fattoria Terra e Cuore, vecchi rifiuti sostano ancora lungo la GTE in attesa di riomozione.
Alle 12.54 si conclude la passeggiata per Mario e Tamara, a pochi metri dall'abitazione non avrebbe senso per loro proseguire fino a Portoferraio.
Susanna ed io continuiamo ovviamente la marcia e dopo uno scontato tratto asfaltato, alle Grotte ritorniamo sullo sterrato grazie al cammino della Rada.
Marina di San Giovanni, Hotel Airone, le Terme, dove inaspettatamente un maschio di fagiano si fa fotografare più volte.
Concluderemo la nostra escursione alle 14,19, il gps riporta 28 km esatti!
Max