domenica 24 giugno 2012

Trekking del 24 giugno 2012



Ritrovo come di consueto alle 7.00, anche se per il ritardo del mio amico, sarà solo alle 7.15 che partiremo per Marciana.

Il percorso pianificato per stamani prevede, come domenica scorsa, di sfruttare al massimo i tratti in ombra ed al tempo stesso di verificare lo stato di alcuni sentieri.

Ci incamminiamo così lungo il 3, per deviare dopo poco sul 13; è da circa un anno che non ci passo e spero proprio di non trovare più gli alberi caduti che in più punti intralciavano il passaggio.
Con piacevole sorpresa, mi rendo presto conto che è stato sottoposto ad un buon intervento di manutenzione, segnaletica compresa.

Raggiungiamo così senza problemi il 14 su cui passiamo per arrivare a Patresi; quest'ultimo tratto non è così "pulito" come il precedente 13, ma intoppi evidenti non ce ne sono, da segnalare inoltre il recente segnavia principale sul punto di intersezione con il sentiero delle Coste.

Nell'attraversare il piccolo abitato, un bel fico ci offre i suoi ghiotti frutti, ma solo Mario cadrà in tentazione, io invece gli farò compagnia poco dopo scorgendo un bell'albero di albicocche...

Gustandoci il maturo frutto, percorriamo il breve tratto asfaltato fino al ponte dei tre archi, sono le 9,37 ed il 27 ci attende!

Anche questo sentiero è stato sottoposto ad evidenti interventi di manutenzione; messa in sicurezza del fondo ed incremento dei segnavia, (da sempre suo difetto principale).


Come se non bastasse e senza trovarne una giustificazione plausibile, noto che ne è stato cambiato addirittura percorso; adesso il 27 è circa 70 metri più lungo grazie ad una deviazione che mantenendosi più o meno parallela al vecchio tratto, passa leggermente più a valle.
Il nuovo cammino è inoltre stato arricchito da gradini in legno (ben fatti e fortunatamente privi di tondini in ferro) e perfino da una ringhiera, (sempre in legno); bello, ma il motivo???


Arriviamo quindi sul 3 ed ovviamente svoltiamo a nord (sinistra) per continuare a salire in direzione di Serraventosa.
Alle 11,20 raggiungiamo la Madonna del Monte, il grosso intervento di restauro della chiesa sembra in fase di ultimazione dato che la rimozione dell'impalcatura laterale, consente di apprezzarne il risultato.


Visto che la tabella di marcia ce lo consente, continuiamo a salire imboccando il 28 a fianco della prima cappella (la 14° se non sbaglio).
Come immaginavo, questo sentiero è ancora bisognoso di una bella manutenzione (almeno fino all'intersezione con il 10).
In chiusura dalla vegetazione in più punti è totalmente privo di segnavia bianco rossi e se non fosse per gli ometti in pietra realizzati dagli escursionisti, sarebbe piuttosto difficile seguirne il percorso.
Un vero peccato anche perché passando sotto la vetta del monte Giove offre panorami stupendi.


Raggiunto il 10, ancora più speditamente ci dirigiamo verso l'arrivo, purtroppo  in prossimità della fine, un grosso pino caduto con l'aiuto dei rovi, ne sbarra il passaggio; non ci resta che ritornare sul 3 con una breve deviazione.


Sono da poco passate le 12,30 che scivoliamo fra i vicoli di Marciana; l'abbondante idratazione stavolta mi fa raggiungere la meta in ottime condizione e senza la sete di domenica scorsa; non rinunciamo comunque alla solita birra fresca e giusto per mandare giù un boccone ci mangiamo un tris di bruschette e un bel piatto caldo di polpo con patate.
Ho la netta sensazione che queste uscite di trekking stiano prendendo una brutta piega...


Giusto per completezza, abbiamo percorso 15,3 chilometri con partenza alle 7,49 ed arrivo alle 12,37.


Max



domenica 17 giugno 2012

Trekking del 17 giugno 2012


Avviluppati da un'alta pressione e non curanti della temperatura in aumento, ci incontriamo alle 7.00 al solito posto, quindi rotta per Marciana alla ricerca di un percorso che ci offra un poco di ombra.

Naturalmente per l'occasione ho aumentato la quantità di acqua ed invece delle solite borracce sul torace ho optato per la più capiente sacca idrica sulla schiena, al riparo inoltre dai diretti raggi del sole.

Iniziamo il cammino alle 7.38 lungo il 6 e ben presto raggiungiamo Pedalta: a Mario non sfugge il fatto che la vasca d'acqua uso antincendio ospita una notevole quantità di pesciolini Guppi (ad una prima occhiata) ma poi guardando meglio si corregge.
"Gambusia affinis!" afferma sicuro.

Dal 6 passiamo sul sentiero 1, lo calpestiamo solo per circa 300 metri quindi raggiunta l'intersezione con il 5, lo abbandoniamo per quest'ultimo; la nostra intenzione è raggiungere Malpasso.
Vi arriviamo alle 9.32 quindi continuiamo a salire lungo uno 00 povero di segnavia, fino ad arrivare alle Calanche.
La vista è veramente superba e nonostante il gran caldo, la visibilità è notevole; ne approfittiamo per una breve sosta e per mangiare le morbide e dolci brioches acquistate da Mario.

La repentina e tecnica discesa lungo il 90 (scarsi i segnavia anche qui), ci obbliga ad una lenta andatura ed è solo quando inizia a spianare che possiamo accelerare leggermente.
In vista del Masso alla Quata, raggiungiamo l'intersezione con il 7 su cui dirigiamo per riavvicinarci a Marciana.

Lo percorriamo speditamente, ed una volta raggiunto il 5, ne ripercorriamo il tratto in salita, fino ad arrivare al 125 su cui finalmente iniziamo a scendere.
Anche in questo sentiero i segnavia sono veramente pochi e decisamente insufficienti.

Ci riaffacciamo quindi sul 6 ed in circa 7 minuti arriviamo nuovamente sul 1, stavolta svoltiamo a nord in discesa, per tornare al punto di partenza.
Alle 12.15 transitiamo a fianco del suggestivo romitorio di San Cerbone, luogo incantevole e ottimo per fare una sosta; cosa che però evitiamo poiché comincio ad avere un pò di sete (scorta d'acqua esaurita).

Arrivo a Marciana con un tale desiderio di una birra fresca, che la prima la bevo in un attimo; ne servirà un'altra per gustare le bruschette che ci offre il bar "la Porta"!

Il percorso?
16 chilometri ben fatti!

Max


lunedì 11 giugno 2012

Trekking del 10 giugno 2012



Per la giornata odierna, non avendo programmato niente, in compagnia di Mario optiamo per una bella camminata nel comune di Portoferraio.

Lasciata la sua auto al parcheggio di Carpani, nostro abituale luogo di ritrovo, con la mia raggiungiamo la provinciale per Enfola e da qui attraverso il suggestivo sentiero "Delle Pietre" a cui dedichiamo qualche minuto per rimuovere un'ostruzione di rami caduti, raggiungiamo il 51.

Lo percorriamo, allungandolo con una divagazione più a sud, fino all'intersezione con il 49 (Viticcio/Forno) e 50 (punta Penisola) su cui ci dirigiamo, curiosi di vedere con i nostri occhi le "recenti novità" della zona.

In effetti di novità ne troviamo molte, dai "novelli" ruderi risorti dalle ceneri, al cancello chiuso che impedisce di proseguire per Forno... che comunque raggiungeremo ugualmente.
Sempre riguardo a Punta Penisola, doveroso segnalare l'ampia opera di pulizia e taglio del sottobosco, cosa che ci ha consentito di ammirare con estrema facilità le rovine della batteria E130 realizzata come difesa antiaerea nell'ultimo periodo bellico.

Attraversiamo quindi, non senza destare una certa curiosità (il nostro abbigliamento stride non poco con i costumi dei bagnanti) l'arenile della Biodola ed attraverso il bel e purtroppo privatizzato camminamento nella roccia raggiungiamo la piccola spiaggia di Lamaia.
Continuiamo sempre lungo costa in direzione Procchio e superata anche quella di Porticciolo, intersechiamo il 45; lo sfrutteremo per oltrepassare l'asfalto della provinciale, avvicinarci alla vetta del monte Pericoli ed arrivare a San Martino, dove ci concediamo pochi minuti per la solita fresca birra.

Indecisi sui tempi di rientro, decidiamo comunque di ritornare a Carpani a piedi; vi arriveremo alle 13,22 dopo aver percorso circa 17,5 chilometri.

Max

venerdì 1 giugno 2012

Trekking sul monte Forato



Martedì 29 maggio, pianificato da tempo, finalmente grazie alle buone condizioni meteo ed alla disponibilità di tutti e tre, partiamo per un trekking giornaliero sulle Apuane.

Il programma prevede partenza con il traghetto delle 6.30, quindi una volta sbarcati a Piombino, raggiungere Stazzema (157 km) ed attraverso i sentieri 6, 131 e 12 raggiungere il monte Forato.

Solo un modesto inconveniente, generato dalla scarsa ricezione satellitare del mio Nuvi, mi farà sbagliare strada, cosa che che ci farà iniziate il trekking con circa mezz'ora di ritardo.

Così alle 10.20 iniziamo la marcia lungo un 6 in comune con il 5 per un breve tratto, quindi raggiuntone il bivio, giriamo lungo l'ampia e pietrosa mulattiera che sale sulla sinistra.
Saliamo tra i castagni e superata una piccola cava di ardesia raggiungiamo lo sterrato che porta a Casa Giorgini, un tranquillo bed & breakfast a fianco del sentiero.
Continuando, oltrepassato l'ennesimo piccolo rifugio, fra i faggi ammiriamo la vetta del Pania della Croce e dopo poco, ci ritroviamo sotto le strapiombanti pareti del monte Procinto.




Sempre tallonati da un gruppo di escursionisti francesi, ignoriamo le varie deviazioni e continuando su un bellissimo 6, raggiungiamo Foce di Petrosciana poco prima di mezzogiorno, dove presumo due escursionisti locali ci sconsigliano di proseguire sul 131 perché a dir loro estremamente lungo, ci suggeriscono invece di raggiungere il monte Forato con il diretto 110.
Benché scettico sulle loro asserzioni (in quanto ho ben memorizzato la mappa della zona), seguiamo il loro consiglio, anche perché nel frattempo il sole è stato oscurato da una fitta coltre di nubi e l'opzione 110 indubbiamente ci consentirà di arrivare prima alla meta.


Classificato EE, è solo nei primi metri che richiede una certa attenzione, quindi superata la deviazione per la via ferrata sulla sinistra (che ovviamente non seguiamo), prosegue senza particolari difficoltà e nonostante le basse nubi, riesce anche ad offrirci dei suggestivi scenari.
In circa 30 minuti e con una certa sorpresa, in quanto la visibilità è veramente ridotta, ci ritroviamo di fianco al suggestivo arco di roccia!




Il rammarico per lo spiacevole evolversi delle condizioni meteo è palese, ma non ce la prendiamo più di tanto e felici per il raggiungimento della meta, ci gustiamo al riparo dal vento, il modesto panino acquistato in Autogrill.
L'intera sosta, compresa una prudente passeggiata sull'arco, sarà di circa 45 minuti, quindi alle 13,20 ci rimettiamo in marcia su un 12 che almeno inizialmente, con una certa rapidità ci fa scendere di quota, per poi, più dolcemente, portarci fino a località Casa del Monte, dovo lo abbandoniamo per il 131.




Scelta indovinata!
Sarà infatti molto interessante ammirare la volta di una bella grotta e successivamente, scrutando in una piccola vasca d'acqua, scoprire due piccoli tritoni.
Non sono ancora le 14,20 che ritorniamo a Foce di Petrosciana; così, giusto per  vedere sentieri nuovi, decidiamo di abbandonare il 6 appena ripreso per il 124, cosa che ovviamente sappiamo ci allungherà il rientro.


La scelta inizialmente non é entusiasmante, infatti il 124 si rivela un pò trascurato e bisognoso di una certa manutenzione.
Ne seguiamo comunque con attenzione i segnavia e proprio quando comincio a temere di aver mancato l'incrocio con il 124a, un Mario in avan scoperta, mi tranquillizza sull'imminente deviazione.
Anche il nuovo 124a, benché scorrevole, non pare sia molto "calpestato"; comunque, in circa 20 minuti, passando alle spalle di un bell rustico, ci riporta sul più ampio e trafficato 6.


Ripassando a fianco di Casa Giorgini, siamo attirati dagli insistenti belati di un capretto; il poverino è rimasto incastrato con la testa attraverso la recinzione e vani sono i suoi tentativi di liberarsi.
Impietositi dalla bestiola in evidente difficoltà, entriamo nel recinto e più facilmente di quanto pensassi, riusciamo a liberarlo.


Raggiungiamo soddisfatti l'auto, poco dopo le 16,00 dopo aver percorso circa 12 chilometri, ampiamente appagati dalla bellissima escursione e decisi a ripetere quanto prima l'esperienza.


P.s. il rientro in auto sarà esattamente di un ora e cinquanta minuti, come pianificato a suo tempo e arrivando sul porto con una ventina di minuti di anticipo sul traghetto delle 18,30, ci concediamo anche l'ormai solita birretta fresca! 


Max