Martedì 2 ottobre, ho la mattina libera e ne approfitto per un controllo al sentiero 132 che da molto tempo non percorro.
Per farlo decido di descrivere un breve anello da Sant'Ilario quindi alle 9,20 mi incammino lungo il sentiero 121 in direzione nord per raggiungere dopo quasi 20 minuti di ampio sterrato la GTE con cui inizio a salire.
Procedo lentamente ma senza soste, la GTE è sufficientemente pulita, non ci avrei giurato e comunque la cosa non può che farmi piacere.
Altri venti minuti abbondanti ed eccomi al bivio col sentiero 132.
Purtoppo in questo caso la realtà supera ampiamente le mie previsioni, infatti benché la segnaletica verticale ne indichi la direzione, è talmente chiuso ed in abbandono che per lunghi tratti sarò costretto ad avanzare con estrema cautela, sia per evitare di rimanere "agganciato" dai rovi che per proteggere la mia reflex.
Specialmente la sua prima metà versa in pessimo stato, scattare qualche foto non avrebbe senso, chiusura totale.
Uno scenario sconfortante a cui i cinghiali hanno dato in qua e là anche il loro contributo, mettendone a soqquadro il terreno.
Qualche sporadica "apertura" mi incoraggia a proseguire così in circa 13 minuti ne percorro i sui 570 metri fino a raggiungere, in prossimità del Casotto, il sentiero 119, così ampio da poter essere percorso anche con un veicolo fuoristrada.
Riscendo con piacere verso il paese con quest'ultimo ed in un'ora e mezzo concludo la mia breve passeggiata di 5 chilometri con la speranza che l'Ente Parco si attivi quanto prima per la riapertura del s. 132 un utile collegamento fra due importanti e frequentati sentieri.
Max