sabato 4 ottobre 2025

Trekking del 4 ottobre 2025: Dalle Panche alle Conche e ritorno

 

Dopo aver assolto ad alcune incombenze domestiche, scappo in direzione di Rio nell'Elba ed una volta superato il castello del Volterraio, in località le Panche parcheggio l'auto nell'ampio piazzale sterrato.

Sono le ore 11,32 quando inizio il cammino lungo il sentiero 253 che offre un ottimo scorcio di Rio nell'Elba.
Pochi minuti e raggiungo il Passo della Croce, evito la GTE davanti a me e proseguo tenendo la destra per un sentiero molto usato dai bikers che conclude la sua corsa sulla strada asfaltata sotto l'Aia di Cacio.
Ne percorro 400 metri abbondanti quindi in prossimità del cartello dell'Orto dei Semplici, mi incammino verso  l'eremo di Santa Caterina.

Lo supero senza fermarmi a visitare il giardino (aperto) continuando sul s. 203.
Pochi metri e scorgo i segnavia dell'imminente corsa di trail running, così decido di seguirne il percorso e dopo un breve tratto che mi ha dato l'impressione di essere stato ripulito con troppa fretta e poca attenzione nella macchia circostante, mi ritrovo su un ampio sterrato con cui raggiungo direttamente l'asfalto della Parata.
Lo attraverso e proseguo sul sentiero 211 in direzione del laghetto delle Conche, meta della mia escursione.

In prossimità della Buca dell'Ugliero, mi accorgo che la caduta di un albero ha divelto parte della recinzione metallica a protezione della cavità.
Scatto un paio di foto e proseguo nella discesa.

Meno di un quarto d'ora ed eccomi di fronte al suggestivo specchio d'acqua.
La particolare colorazione rossa è dovuta all'ossidazione del ferro (ematite) che a contatto dell'acqua piovana genera questa particolare colorazione.
Trascorrerò circa venti minuti ad osservare e fotografare questo luogo magico.

Quindi alle 13.36 ripercorro a ritroso il breve tratto del sentiero 206 fino al bivio col 211 (da cui ero sceso) e mantenendomi sul 206 mi incammino verso l'officina del Portello.

Dal tetto sempre più pericolante la struttura nasconde ancora al suo interno una vecchia locomotrice, mentre all'esterno, una teleferica un tempo trasferiva il minerale estratto fino al mare per poter essere imbarcato sui mercantili.

Raggiungo così valle Giove, il riflesso del minerale sparso sul terreno è una delle caratteristiche principali di quest'altro ex cantiere minerario, dal particolare aspetto ad anfiteatro in cui l'estrazione del minerale avveniva a cielo aperto.

Risalgo quindi verso la strada della Parata e seguendo il sentiero 203 torno all'eremo di Santa Caterina.
Qualche altra foto e risalito l'asfalto, imbocco il sentiero "Mezza Strega" che passa dalla fonte Acquavivola purtroppo quasi prosciugata.

Una foto alla Cappella di San Pietro, all'inizio del paese e seguendo via Nardelli mi addentro in Rio nell'Elba.
Lo attraverso completamente e con l'impegnativa salita di via Galletti (Buchino) ritorno all'auto alle 15.56 dopo aver percorso 15 chilometri abbondanti.

Max

lunedì 8 settembre 2025

Trekking del 7 settembre 2025: m. Perone - m. Calanche - m. Capanne (s. 100)

 

Si suol dire che la notte porta consiglio, stavolta è stata la breve conversazione con Giulia ad invogliarmi a percorrere il primo tratto del sentiero 100.

Così nel primo pomeriggio raggiungo l'area del monte Perone ed alle 13,10 mi incammino lungo la GTE in direzione ovest.
Consapevole del caldo che dovrò sopportare, mi sono portato una buona scorta d'acqua, una seconda maglia, windstopper (non si sa mai) ed ovviamente la Nikon, anche se so già che in vari tratti mi sarà d'impaccio.

Con andatura tranquilla in circa mezz'ora raggiungo il bivio col sentiero 100, la targa dedicata al caro amico Massimo sancisce l'inizio di quello che è sicuramente il più tecnico ed impegnativo sentiero dell'isola, mi sento tranquillamente di affermare anche il più bello!

Con calma ed attenzione cerco di individuare il passaggio corretto, purtroppo è decisamente carente di segnavia, sopperirò a questa lacuna sfruttando i ricordi, anche se è passato qualche anno dall'ultima volta che l'ho percorso.

Al contrario devo constatare piacevolmente che le vie attrezzate sono ben realizzate e probabilmente anche ampliate, almeno questa è l'impressione che ricevo.

Mi occorrerà un'altra mezz'ora per arrivare alla vetta delle Calanche, incluse le molteplici soste fotografiche, con progressione lenta e sempre massima concentrazione.
Breve sosta per cambio borraccia e riprendo il cammino non ancora certo se scendere sulla GTE o proseguire sul 100, deciderò a Malpasso.

Vi arrivo alle 14,45 e dopo un rapido conto scelgo di proseguire verso il monte Capanne, ho ancora tempo a disposizione.

Con i consueti venti minuti di ascesa concludo la mia salita in prossimità della terza targa commemorativa, evito di arrivare fino alla sommità (fra antenne e recinzione metallica) e divincolandomi fra i numerosi turisti sbarcati dalla cabinovia, inizio a scendere lungo il sentiero 101.

In meno di mezz'ora raggiungo l'intersezione con la GTE Nord, repentina piega verso sud ed eccomi su un altro tratto che da diversi anni non avevo più percorso, farlo sarà veramente piacevole.
Alle 15,50 sono al bivio fra la Nord e la Sud, breve sosta ed ovviamente mantengo la sinistra per continuare a scendere verso monte Perone.

Poco più di venti minuti e chiudo l'anello, da adesso dovrò ripercorrere a ritroso il tratto fatto inizialmente.

Concludo la bellissima escursione alle 16,37.

S. 100 (ex 00)
Benché sia segnalato di munirsi di specifica attrezzatura per assicurarsi ai cavi poiché classificato EEA (Escursionisti Esperti con Attrezzatura) non ne ho mai avvertito la necessità.
Ritengo che se affrontato in buona forma fisica ma soprattutto in dichiarate giornate di sole in modo che la roccia sia ben asciutta ed offra un'ottima presa alla suola dello scarpone lo si possa percorrere anche senza l'ausilio della specifica attrezzatura richiesta.

Max

domenica 31 agosto 2025

Trekking del 30 agosto 2025: da Cavo a Portoferraio


Sabato 30 agosto, come programmato mi alzo alle 5,30 e con calma preparo lo zaino e faccio colazione.
Un po' troppa calma, salirò sull'aliscafo delle 6,50 appena in tempo!

Ben presto arrivo a Cavo, anche se durante la traversata il comandante correggerà più volte la rotta a causa del moto ondoso.
Una volta sbarcato accendo il gps, sono le 7,16 e con rammarico scopro di aver dimenticato il cappellino a casa.
A Cavo la quiete regna sovrana, alcune attività si preparano per la giornata lavorativa ma il lungomare è praticamente deserto.
 
Dieci minuti e svolto sulla sinistra in leggera salita quindi sulla mia destra il cartello indica l'inizio della GTE.
 
Cinque tornanti all'intero del bosco ed eccomi al bivio col mausoleo.
Non ho nessuna fretta e spendo con piacere una dozzina di minuti a fotografare quella che doveva essere la tomba monumentale della famiglia Tonietti, ma così non fu.
 
Alle 8,00 mi rimetto in cammino seguendo la GTE, la temperatura è piacevole grazie al vento teso di ponente.
 
Rangiungo monte Grosso senza niente di particolare da segnalare, è lungo la sua discesa che purtroppo la GTE presenta alcuni tratti in chiusura dalla vegetazione.
 
Brevissimo tratto asfaltato della Parata e riprendo a salire verso l'Aiai di Cacio.
Ci arriverò alle 10,14 e senza fermarmi, lentamente affronto la sconnessa e ripida salita del monte Strega.
 
Raggiunto il panoramico crinale, vengo sferzato dal teso pomente, sensazione spiacevole visto che sono completamente bagnato di sudore.
Con andatura più spedita mi dirigo verso il monte Capannello ed una volta alle Panche decido di abbandonare la GTE.
Non ho nessuna intenzione di affrontare la salita di Cima del Monte completamente esposto alle raffiche di vento.
 
Opto per l'asfalto della provinciale e superato il piccolo "canyon" riprendo lo sterrato sul sentiero 254.
Ben presto raggiungo la provinciale per Bagnaia, mi tengo sulla sinistra per arrivare all'ameno porticciolo di Magazzini.
 
Una volta sul mare, seguo la costa tenedo il muro dell'azienda agricola La Chiusa sulla sinistra sino ad arrivare alla spiaggia delle Prade, frequentata da un discreto numero di bagnanti sdraiati al sole, il mare mosso non è certamente invitante alla balneazione.
 
Mi trattengo alcuni minuti a salutare l'amico Mario e proseguo il cammino risalendo sull'asfalto delle Grotte.
Quindi grazie al cammino delle Rada attraverso prima la proprietà dell'Airone e poi quella delle Terme.
La zona industriale è l'ultimo tratto da percorrere, il successivo viale Tesei mi riporterà al porto dove recupero lo scooter e spengo il gps alle 14,05 dopo aver percorso 24 chilometri esatti.
 
Max